Ikono, Terme romane. Foto di Grazia Merelli
Ikono, Terme romane. Foto di Grazia Merelli

L’esperienza immersiva al centro della città

di Grazia Merelli

In Ikono l’elemento giocoso è presente in modo vario e significativo. Ripercorriamo dunque questa affascinante esperienza immersiva alla ricerca della componente ludica, laddove presente.

Ikono, Terme romane, particolare. Foto di Grazia Merelli
Ikono, Terme romane, particolare. Foto di Grazia Merelli

Nella prima sala si trova una vasca con palline, elemento immancabile nelle esperienze immersive. Tuttavia qui non siamo in presenza della solita piscina con trampolini e quant’altro, ma si è scelto di richiamare le antiche terme romane. L’idea è felice e originale, dal momento che crea un legame con il territorio circostante; infatti a poca distanza c’erano anticamente le Terme di Agrippa, di cui oggi purtroppo non rimane traccia. L’ambientazione classicheggiante viene ricreata sulle pareti attraverso le immagini di colonne e ruderi, che portano il visitatore a fantasticare di trovarsi in un’antica vasca termale.

L’ambiente è particolarmente adatto anche ai più piccoli, che possono divertirsi a fare tuffi tra le palline. Alzando gli occhi al soffitto si può osservare il bell’affresco raffigurante uno stemma nobiliare sorretto da putti, al centro di un cielo dipinto. In questa sala pertanto convivono armoniosamente il richiamo all’antica Roma, il palazzo storico e l’installazione contemporanea.

Ikono, Labirinto, particolare dei pannelli. Foto di Grazia Merelli
Ikono, La donna tra le foglie, particolare dei pannelli. Foto di Grazia Merelli
Ikono, La Donna tra le foglie, particolare. Foto di Grazia Merelli
Ikono, La Donna tra le foglie, particolare. Foto di Grazia Merelli

Un elemento ludico è sviluppato anche nella seconda sala, dal nome “La Donna tra le foglie”, dove è ricreato una sorta di labirinto ad opera di Heather Bellino. L’autrice gioca con pannelli trasparenti e decorati, alla ricerca del viso che ricorda la Venere di Botticelli. I motivi floreali sono stilizzati e mostrano un gusto calligrafico ed elegante.

Ikono, Sala dei confetti, particolare. Foto di Grazia Merelli
Ikono, Sala dei confetti, particolare. Foto di Grazia Merelli

Anche il terzo ambiente, detto “Sala dei Confetti”, è ideato dalla Bellino; qui il visitatore si trova fra pannelli colorati, mentre il pavimento è ricoperto da tanti piccolissimi coriandoli. Questi si possono sollevare con i piedi, lanciare verso l’alto e tirare con un’infantile allegria. Nonostante la presenza di aspetti giocosi, in entrambi gli ambienti creati dalla Bellino divertimento e spensieratezza si accompagnano in realtà a profonde riflessioni su temi come il senso dell’arte e della vita.

Si arriva quindi alla Sala della Light Painting, dedicata all’arte di dipingere con la luce. Questa tecnica è stata ideata da Picasso e, grazie anche all’avvento del digitale, sta vivendo attualmente un momento di rinascita. A Ikono si può creare un’opera d’arte a partire dalla propria immagine, dando sfogo alla creatività.

Lasciata la Light Painting si arriva alle “Infinite Lanterne”; qui il visitatore, attraverso un gioco di specchi, ha la sensazione che le lanterne gialle sopra la sua testa siano davvero infinite. L’atmosfera è magica e molto coinvolgente. 

Ikono, Strada Yokocho. Foto di Grazia Merelli
Ikono, Strada Yokocho. Foto di Grazia Merelli

Infine, nell’ultima parte del percorso è ricreata una “Strada Yokocho” di Tokio, uno dei vicoli caratteristici della città. Tutto è curato con attenzione ai dettagli: ci sono insegne, serrande, manifesti, lanterne e addobbi tipici. L’ambiente è suggestivo e lo sguardo è portato a perdersi nei particolari.

Ikono, Strada Yokocho, Manifesti. Foto di Grazia Merelli
Ikono, Strada Yokocho, Manifesti. Foto di Grazia Merelli

Lungo la curiosa stradina si apre un piccolo vano con due postazioni da gioco Arcade. Qui il visitatore può intrattenersi con tanti videogiochi del passato, come ad esempio il celebre Street Fighter; in questa parte dell’esperienza i più grandi guardano con nostalgia ai giochi del loro tempo.

Ikono, strada Yokocho, postazione Arcade. Foto di Grazia Merelli
Ikono, Strada Yokocho, postazione Arcade. Foto di Grazia Merelli

Un’ulteriore attività ludica è data dal braccio meccanico con cui si può tentare di prendere una pallina come ricordo dell’esperienza immersiva. Si tratta infatti di piccole sfere uguali a quelle contenute nella vasca della prima sala.

Nonostante l’esperienza immersiva non sia di vaste dimensioni, il “gioco” vale la candela perché l’atmosfera che si respira nei vari ambienti è a tratti magica e surreale. Lo spettatore si “immerge” veramente in epoche e luoghi coinvolgenti, ed è proprio questo l’obbiettivo delle esperienze immersive.

Informazioni pratiche

Ikono Roma

Via del Seminario 111, Roma

LUN-DOM 10:00-21.00


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